lunedì 18 novembre 2013

chi vivrà vedrà.....

Aurisina, caccia ai fondi per la “casa della Pimpa”

Il Comune chiederà l’intervento di Informest, braccio operativo della Regione per ottenere contributi europei necessari al nuovo centro teatrale di Altan
    di Tiziana Carpinelli
    DUINO AURISINA. Comune a caccia di fondi europei per concretizzare l’ormai ribattezzata “casa della Pimpa”, vale a dire l’immobile ottocentesco dell'ex Lega nazionale, nel più ampio intervento di recupero e riqualificazione da 5,1 milioni di euro di Aurisina cave.
    Su progetto artistico di Francesco Tullio Altan, il papà della famosissima cagnolina a pois rossi, il fatiscente involucro di mattoni oggi di proprietà della Provincia dovrebbe infatti diventare il nuovo centro teatrale (Tau) del borgo, per il quale si delinea un deciso maquillage e il riuso dell’ex cava Pizzul.
    Se n’è discusso in commissione Trasparenza, come riferiscono il presidente Massimo Romita e il capogruppo del Pd Michele Moro. Proprio quest’ultimo, per conto dell’esecutivo, annuncia una novità: il “coinvolgimento di Informest, braccio operativo della Regione, per la ricerca di fondi europei con cui finanziare l'intero progetto”, oltre all’intenzione di “percorrere la strada dei Gal”.
    «Non ci sono altre vie - dice - e il recente rilevamento dell’immobile a costo zero da parte del Comune va in tale direzione: se non si è assegnatari della struttura, infatti, non si ha titolo a esigere i finanziamenti e, mettendo già a disposizione l’ex Lega nazionale, la Provincia vuole che sia l’ente locale a farsi parte attiva nell’operazione». Ma non sono solo rose e fiori. Durante la seduta sono infatti emersi alcuni scogli, in primis, come riportato da Romita - il quale però ha anche riscontrato “finalmente un sereno e costruttivo clima nella prima Trasparenza del nuovo corso” -, il fatto che “l’ampliamento della struttura teatrale è previsto su una casa privata e dunque, una volta ottenuti i fondi, il Comune dovrà acquistarla: gli uffici non ne sapevano nulla”.
    Non solo, tale estensione non è prevista sui documenti della Variante e quindi si dovrà passare per il consiglio. Di positivo, come da entrambi i consiglieri rilevato, c’è che la commissione ha voluto sottolineare all’unanimità “l’obbiettivo finale che è il recupero della struttura chiusa dal 1999”, poiché è atteso con ansia dalla comunità.
    «Abbiamo voluto mettere da parte le polemiche – così Romita - e il mancato sviluppo, da parte della Provincia, del progetto della Casa delle libere età, che aveva visto nel 2005 un recupero con un preventivo di 1,9 milioni di euro. Fondi che fino al 2006 erano a bilancio di palazzo Galatti. L’attuale progetto è di per sé l’insieme dei piani che nel corso degli anni sono stati predisposti per il recupero e la valorizzazione di Aurisina Cave, vedi anche l'intervento sulla cava»s.
    Si è dunque esaminata l’ultima delibera della giunta che ha visto “da una parte i pareri contrari degli uffici e dall’altra un richiamo del segretario comunale agli stessi per la mancanza di atti”. Delibera che, come sottolineato da Moro, “conferma la volontà politica di arrivare al recupero dell’immobile: ora si dovrà procedere, col prossimo bilancio di previsione, a inserire il piano di fattibilità del progetto nel Piano triennale delle opere”.
    Altra intenzione: riscrivere l'accordo di programma estendendo tra gli attori la Regione. Non corrisponde al vero, invece, stando a Romita che “il Comune non avrà spese per l’immobile, come asserito dal sindaco, poiché fino a oggi ogni contributo regionale è stato concesso su tranche ventennale, con la necessità quindi di accendere un mutuo per il quale sono previste per esempio le spese degli interessi”.


    Aurisina Cave, il Comune rileva l’ex Lega Nazionale

    Dopo il restauro diventerà il nuovo centro teatrale e Altan sarà il direttore artistico Romita (Pdl) vuole ragguagli: «Decisione presa contro il parere dei funzionari»

          di Tiziana Carpinelli
          DUINO AURISINA. Pur con i pareri sfavorevoli di regolarità tecnica e contabile, la giunta Kukanja ha deliberato la presa in consegna dell'ex Lega Nazionale, l’immobile in disuso di fine ’800 che su progetto artistico di Francesco Tullio Altan - per tutti il papà della Pimpa – è destinato, una volta reperiti i finanziamenti, a diventare il nuovo centro teatrale di Aurisina Cave. L'edificio a due passi dal municipio, di proprietà della Provincia, subirà un completo restyling, parallelo alla riqualificazione del borgo con una nuova piazza verde e percorsi ciclopedonali, cui si affiancherà il riuso dell’ex cava Pizzul: quinta scenica ideale per gli spettacoli estivi.
          «La scorsa settimana abbiamo preso in consegna l'ex Lega Nazionale – precisa il sindaco Vladimir Kukanja - per metterne al riparo la realizzazione del progetto, inserito nel generale recupero di Aurisina cave, nel caso in cui le Province venissero dismesse. L'operazione non segnerà alcun onere e costo aggiuntivo a carico del Comune, né nell'esercizio finanziario di quest'anno né in quelli successivi». L'opera, come si legge nella delibera, “verrà inserita nella programmazione annuale e pluriennale a cura dei funzionari responsabili dei servizi competenti quando saranno definite le forme di finanziamento” per l'esecuzione dei lavori. Ma il capogruppo del Pdl e neoeletto presidente della commissione Trasparenza, Massimo Romita, contesta: «È una delibera che non ha efficacia».
          Di qui la volontà a vederci chiaro nonostante le rassicurazioni dell'assessore al Bilancio, che vanno nel senso di “un'assoluta regolarità”. E difatti Romita ha già inoltrato la richiesta di convocazione della Trasparenza, ottenendo il via libera del segretario generale. A motivare la necessità di ragguagli, il fatto che la deliberazione giuntale s'è avuta “nonostante i pareri sfavorevoli dei funzionari”. E ancora: «È indice di improvvisazione: se la contabilità ha delle regole, queste vanno rispettate. La programmazione economica deve andare di pari passo agli atti del Consiglio. Perché questa forzatura? Se l'esecutivo ha preso impegni con la Provincia ha scordato che a monte mancano gli atti amministrativi. Siamo d'accordo – conclude Romita – sull'obiettivo, ma non sul metodo. Se al 31 dicembre le Province non esisteranno più, il Comune si accollerà le spese dell'edificio fatiscente?».
          Per il responsabile del servizio lavori pubblici, “gli interventi di manutenzione dell'immobile, 1,9 milioni di euro in un più articolato programma di interventi del valore di 5 milioni 185mila euro, non risultano al momento inseriti nell'elenco annuale e nel programma triennale delle opere pubbliche”. L'iscrizione “è stata rinviata in attesa della precisa definizione delle fonti di finanziamento e verifica dei vincoli del patto di stabilità”. Per la responsabile del servizio finanziario la presa in carico “deve essere preceduta dall'adeguamento dei documenti di programmazione economico-finanziaria”. E “non può ritenersi provvedimento conforme ai principi elementari di una sana gestione del patrimonio pubblico”, prima di avere certezza di finanziamento.
          Invece per il segretario generale “nel verbale di consegna vi sono pattuizioni e condizioni a tutela e nell'interesse dell'ente”, inoltre per ora “riveste un atto ancora propedeutico a un concreto avvio per l'attuazione dell'accordo di programma”. Insomma, zero problemi.
          Quanto ribadito anche dal sindaco: «Grazie alla notorietà nazionale e internazionale di Altan e della Pimpa dovremmo trovare le porte aperte nella richiesta di finanziamenti: il progetto ha un'immagine forte e questo ci aiuta. Il momento è tragico e bruttissimo, per via del patto di stabilità, ma noi abbiamo cercato in questo modo di smuovere le cose per portare a casa un risultato: vivendo di inerzia non si va da nessuna parte e d'altro canto è un vero peccato far marcire simili edifici lasciandoli inutilizzati».
          04 novembre 2013


          La sede della lega nazionale 

          La Provincia replica: «Sull’ex ricreatorio il Comune mente»

          DUINO AURISINA «La Provincia di Trieste non ha mai penalizzato la comunità di Duino Aurisina negando spazi di aggregazione. Il progetto legato all’ex edificio della Lega nazionale, su cui Romita
                DUINO AURISINA
                «La Provincia di Trieste non ha mai penalizzato la comunità di Duino Aurisina negando spazi di aggregazione. Il progetto legato all’ex edificio della Lega nazionale, su cui Romita torna ciclicamente con ricostruzioni di parte, è stato ereditato dalla precedente amministrazione». Maria Teresa Bassa Poropat, presidente della Provincia di Trieste e candidata del centrosinistra, non ha digerito le accuse del Pdl e del Comune di Duino Aurisina, in merito al recupero e dell’utilizzo come centro di aggregazione della sede dell’ex Lega nazionale di Aurisina Cave. E i soldi perduti? «I fondi in realtà, parte centrale di questa polemica di chiaro sapore elettorale - aggiunte Bassa Poropat - non sono mai stati disponibili. Per ottenerli avremmo dovuto vendere altre proprietà dell’ente».
                La versione della Provincia è diametralmente opposta a quella del Comune. «In questi anni - racconta la presidente della Provincia - non ho mai abbandonato l’idea di restituire l’edificio alla cittadinanza ed è per questo, tenendo conto anche delle istanze pervenute dai consiglieri di Duino Aurisina, che l’amministrazione ha sospeso per tre anni ogni ipotesi di alienazione. Più volte Ret e il suo vice, Massimo Romita, ma solo a parole, hanno assicurato che si sarebbero attivati per ristrutturare la palazzina e la Provincia, in occasione di diversi incontri, ha sempre dichiarato che a queste condizioni avrebbe concesso la palazzina offrendosi di affiancare il Comune di Duino nella ricerca dei finanziamenti. Dinnanzi a queste ipotesi di collaborazione il Comune non ha mai investito realmente sulla ex sede della Lega nazionale. Basti pensare che a tutt’oggi non ha ancora presentato un progetto concreto di fattibilità». E quindi? «Dopo tanti anni di inerzia, per evitare danni al patrimonio, così come impone la legge Brunetta - conclude la Bassa Poropat - è stata costretta a riavviare il processo di vendita del bene. Il Comune di Duino poteva risolvere la questione, evitando peraltro che la palazzina fosse oggetto di degrado per gli atti vandalici. Capisco che è più facile scaricare le responsabilità su altri». Sulla vicenda è intervenuto anche Massimo Veronese, capogruppo del Pd in Consiglio Comunale. «Un concentrato di bugie e mezze verità, una strumentalizzazione in chiave elettorale di un problema che merita ben altro approccio. Romita evoca la vicenda di “Età libera”, un guscio vuoto che per decenza amministrativa è stato bloccato dalla Provincia gestita dal centrosinistra». Veronese dissente anche in merito alla “mancata sinergia” denunciata dal consigliere regionale, Tononi. «È una falsità – ha dichiarato Massimo Veronese – semplicemente il Comune di Duino Aurisina, nonostante le pressioni della giunta Poropat, non ha mai presentato un progetto credibile, uno straccio di programma per l’utilizzazione dell’impianto».
                Viviana Attard
                13 maggio 2011

                rovincia Di Trieste: Replica Della Presidente Maria Teresa Bassa Poropat Sull’ex Ricreatorio Della Lega Nazionale A Duino Aurisina

                In relazione a quanto dichiarato dal vicesindaco di Duino Aurisina, Massimo Romita, sull’ex ricreatorio della Lega Nazionale, sul quotidiano Il Piccolo del 22 marzo, la Presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat precisa che “l’amministrazione provinciale per più di due anni ha bloccato la vendita dell’immobile su precisa richiesta dei consiglieri provinciali e dello stesso Comune di Duino Aurisina che intendeva acquistarlo e procedere alla ristrutturazione dello stesso. L’ amministrazione comunale però, non si è mai decisa a procedere in tal senso scegliendo evidentemente di indirizzare le proprie risorse verso altri progetti. A questo punto, dopo anni di attesa, la Provincia non ha potuto far altro che procedere alla vendita poiché ha il dovere di alienare gli immobili inutilizzati”.

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